Introdotti dall'Ouverture de "L'inganno
felice", ecco gli scherzi musicali del più ironico dei compositori
italiani: Gioacchino Rossini. Il cigno di Pesaro amava giocare con gli equivoci nei suoi lavori
teatrali, che spesso definiva "drammi giocosi" e "opere
buffe", così come si divertiva a prendere (e prendersi) in giro nelle arie
da camera e nei pezzi per pianoforte (i famosi "Peccati di vecchiaia”)...e
per chi si prende troppo sul serio: "cento trappole farò giocar!"